Fotografia

Non c’è niente di peggio di un’immagine nitida di un concetto sfuocato. Ci sono due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore. (Ansel Adams)

Prima di tutto sono un fotografo, poi viene tutto il resto. Professionista, dal 1986, dopo esser estato assistente di un grande fotografo sin dal 1979;  anche se ho iniziato a scattare le prime foto a soli 11 anni con una Kodak Instamatic 133 X, regalatami da uno zio. Faceva fotografie quadrate 10X10 cm. E con quei “quadrati” ho cominciato a raccontare le mie storie. Non le ho mai considerate delle banali foto ricordo, ma frammenti di un racconto senza fine. Per la mia attività di Fotoreporter invito a visitare il mio sito personale e i diversi miei profili social. All’interno della cornice StyleFactory, mi occupo in prima persona della Fotografia mettendo a disposizione dei clienti la mia lunga esperienza per raccontare le loro aziende, le loro storie, le loro arti, le loro vite, attravero immagini che sappiano arrivare direttamente al cuore, senza scorciatoie virtuosistiche o l’uso sconsiderato di Photoshop. A parlare saranno le luci, i colori, la composizione, i dettagli. All’interno di un sito, la fotografia di qualità contribuirà a comunicare in modo incisivo la vostra immagine,  i vostri valori  e a raccontare la vostra storia aziendale, artistica o personale. Pino Mannarino

Questi alcuni dei servizi fotografici che offro:

Ritratto classico

Il Ritratto insieme al “Paesaggio” è uno dei generi più praticato da sempre dai fotografi di tutto il mondo, sia da parte dei professionisti che dai fotoamatori. Ogni fotografo ha il proprio stile per raccontare il carattere, la personalità, la piscologia del soggetto fotografato. Prima di fotografare, preferisco stabilire un contatto umano per poter scoprire quanto più possibile, in un incontro pre-shooting, tutte quelle informazioni utili per poter conoscere il soggetto. Mi piace scattare sapendo cosa cercare in uno sguardo, in un sorriso e in una postura del corpo. Per il ritratto uso esclusivamente il Nikon 105mm. f/2 Defocus Control . Con questa lente incredibile, posso decidere il tipo di sfocato alle spalle o prima del soggetto, conferendo all’immagine un bokeh e una combinazione cromatica che esalta la figura a fuoco. Nei miei ritratti cerco armonia tra sguardo e sorriso, catturando momenti reali e sfuggendo il più possibile alla fotografia posata che trovo noiosa e incapace di emozionare.

Nelle foto a destra: Myriam Vivienne, Modella e Tonia De Micco, Attrice. Roma, 2018

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Ritratto ambientato

Nel ritratto ambientato, ho l’esigenza di raccontare il mondo del soggetto, le sue passioni, la sua arte, o il suo lavoro. In questo caso, ancora più del Ritratto classico, la conoscenza del soggetto è fondamentale. Bisogna capire quali sono gli elementi essenziali che lo possano descrivere nella composizione senza creare però false scenografie per compiacere l’osservatore. Per me la fotografia è Verità non finzione scenica come per il Teatro e Cinema. Mentre il Video dispone (secondo lo standard) mediamente tra i 24 o 30 fotogrammi al secondo, il fotografo in un singolo fotogramma deve poter raccontare il più possibile del soggetto. Fondamentale è la capacità di sintesi e di analisi e molto importanti anche i piccoli dettagli da introdurre nella composizione. Per questo genere di ritratti uso l’ottimo Nikon Micro 60mm. f/2.8. Al contrario del Ritratto classico lo sfondo è parte integrante della narrazione fotografica, devono comparire elementi  riconducibili alla sua storia e il suo ambiente quotidiano. Il Micro 60mm, in questo caso si rivela unico per la sua capacità di restituire la prospettiva naturale essendo un “normale” su Full Frame e nel contempo la sua saturazione e nitidezza rendono l’immagine estremanente incisiva.

Nella foto a sinistra: Duccio Trombadori, Critico d’Arte, Pittore e Giornalista, accanto alle sue “Pitture piccole”, Roma, 2018

Architettura: Interni ed esterni

In questo genere, amo adottare tutte quelle tecniche fotografiche che possano esaltare le linee e le geometrie. In postproduzione correggo le linee cadenti o altre aberrazioni geometriche causate dagli obiettivi e dall’angolo di ripresa. Negli interni preferisco usare la luce ambiente per restiture la reale atmosfera. A volte uso delle luci aggiuntive in alcune situazioni di estremo contrasto per schiarire le zone troppo in ombra. In particolare per gli interni, voglio comunicare all’osservatore una visione d’insieme diagonale. La visione diagonale conferisce all’immagine un maggiore dinamismo e proiettano l’osservatore nell’ambiente con un effetto immersivo. Per questo tipo di fotografia uso esclusivamente lo storico Nikon Zoom 17-35mm f/2.8, Non è incisivo come alcune ottiche più recenti  o alcune ottiche a focale fissa, ma lo preferisco per la sua versatilità e la tonalità dei colori, più caldi delle ottiche di nuova generazione.

Nella foto a destra: una delle camere di “La Grancia”, Montisi, Siena, 2013

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Il Paesaggio

Per alcuni clienti proprietari di Tenute, Resort, Agriturismi, Aziende Vinicole o in qualunque altra esigenza sarà necessario documentare il territorio, fotografo il paesaggio giocando con forme e colori naturali senza ausilio di fotoritocco o filtri ottici. Negli anni ho maturato grande conoscenza della luce naturale e di come questa interagisce con gli elementi atmosferici come nebbia, foschia, pioggia ecc, Per la foto a sinistra ad esempio scattata nelle Crete Senesi, il sottile strato di nebbia  in lontananza unitamente alla luce calda del tramonto ha “impastato” i colori, creando una “palette” naturale di tonalità calde e pastellate, enfatizzate dall’uso del celeberrimo Zoom Nikon AFS 80-200mm.  f/2..8 , qui utilizzato a 200, che ha compresso i piani e fuso i diversi colori di sfondo. Naturalmente le ottiche grandangolari sono più idonee nella maggioranza dei casi nel Paesaggio, ma trovo più stimolante ritagliare scene a distanza con lunghe focali, a volte anche con il 500mm. 

A sinistra: Tramonto a Montisi, Siena, 2013

Musica

Come Fotoreporter, seguo la musica (Jazz in particolare) sin dal 1986, Ho grande dimestichezza con i tempi e la mimica dei musicisti durante le loro performance. Spesso uso volutamente dei tempi lunghi di scatto, per restituire in foto il dinamismo della scena originale che andrebbe perduto  con tei tempi troppo corti. Come nel caso dell’amico Gegè Telesforo, a destra nella foto, dove le mani sono in movimento rispetto al resto del corpo. Abitualmente preferisco fotografare i musicisti da molto vicino usando focali standard o in molti casi anche grandangolari estremi, per fare entrare l’osservatore nella scena. In altri casi per, esigenze logistiche, ricorro all’80-200mm fotografando da distanze che non disturbino pubblico o artisti.

A destra: Gegè Telesforo all’Alcazar, Roma, 2018.

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Fotografia in Teatro

Eduardo diceva: “Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male”. La magia che si compie sulle tavole del teatro va cercata proprio nella sua penombra, nei silenzi, nelle luci che rivelano epressioni degli attori che nessun film al cinema potrà restituire. Fotografare al teatro è difficile, perché  non basta soltanto la buona conoscenza tecnica delle ripresa fotografica, ma bisogna entrare emotivamente nella rappresentazione seguendo nel mirino l’attore e le maschere che gli si disegnano sul volto. E’ uno dei generi che amo di più in assoluto. Al contrario della foto di scena nel cinema dove gli attori a volte vengono letteralmente stoppati e posano, in Teatro il fotografo, senza disturbare in alcun modo la recitazione (anche in caso di prove) deve seguire la recitazione e catturare momenti veri di pure finzione scenica. Proprio per non disturbare la recitazione e il pubblico in platea, si usano focali lunghe come l’80-200 o il 300mm,

A sinistra Lorenzo Richelmy  voce narrante in “Viaggio sul Filo”, Teatro Golden, Roma, 2017

Opere d’Arte

In questo genere di fotografia la parola d’ordine è fedeltà cromatica. Non c’è spazio per interpretazioni personali e colori alterati. Che si tratti di foto per il catalogo ufficiale della mostra dell’artista, o per il suo sito web, curare le varie fasi di profilazione colore distingue un lavoro professionale da quello dilettantistico. Le opere vengone fotografate con la Nikon D3X, eccezionale per qualità cromatica e risoluzione con 2 illuminatori  a fluorescenza a luce fredda da  5000° K, e uso il già citato Nikon Micro 60mm. f/2.8, che in questo campo è d’obbligo. Oltre alla grande nitidezza che lo rende insuperabile, la sua distanza minima di messa a fuoco  di soli 22 cm. permette di fotografare anche i dettagli del dipinto come pennellate, la firma e lo stato di conservazione. Con l’ausilio del ColorChecker, sarà facile garantire la fedeltà dei colori, inoltre la misurazione della luce tramite Esposimetro Sekonic permetterà di impostare i parametri esatti per scattare sia misurando la luce incidente che quella riflessa.

Nella foto a destra: una delle ultime Opere del Maestro Francesco Guerrieri, 2014

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Still-Life, Pubblicità

Allestisco il set direttamente dal cliente per velocizzare le fasi, scattando in un giorno o in ore di chiusura al pubblico. In pochi minuti il fondale bianco o nero e luci sono pronti per ospitare gli oggetti da fotografare. Pur essendo un genere relativamente facile, presto sempre la stessa cura dei dettagli come in generi più impegnativi. Le ottiche utilizzate in questo caso, secondo la grandezza degli oggetti e la distanza di ripresa, sono l’immancabile Nikon Micro 60mm e lo Zoom Nikon 24-70mm. f/2.8. Ottica estremanente nitida e dalla grande versatilità, avendo nel suo range posizioni grandangolari come 24, 28, 35, il “normale” 50 e un moderato tele a 70. Una vera ottica tuttofare. Quasi sempre per uso web, questo tipo di fotografie devono risultare accattivanti per illuminazione e composizione, per indurre il desiderio dell’acquisto del prodotto.

A destra: collezione Ray-Ban “Aviator”, per il sito web di un Ottico di Roma. 2018